MYFIDO...

MYFIDO. 

MYFIDO non è solo il nome di un centro cinofilo. E’ uno slogan, un gioco di parole e molto altro. Racchiude in se molti significati e apre la mente ad un mondo di riflessioni. 

 

 

“My fido”, il mio cane. Il mio cane sotto ogni spetto. Una partnership all’interno della quale ci sono obblighi e doveri. Dovere e obbligo di tutelare e rispettare il proprio cane ma anche obbligo e dovere di divertirsi con lui. Divertirsi imparando a conoscersi, crescendo in una relazione solida e leale. Obbligo di non permettere a nessuno di incrinare il rapporto introducendo elementi quali la coercizione (collari a strozzo, strattoni, punizioni, collari con le punte..) l’inibizione, la pressione fisica e psicologica. 

 

 

“Mi fido”, in un gioco di parole, sta a significare che dove ci sono comprensione reciproca e rispetto dei tempi e dei modi, sicuramente c’è maggiore fiducia. Essere una guida affidabile è ben diverso dall’essere un capo-branco autoritario e temuto. La fiducia e la sicurezza consentono di vivere il rapporto e la vita in modo più sereno e disteso. Autorevole non vuol affatto dire autoritario, anzi. 

 

 

 

“Il mio Fido”. Fido è il nome del mio primo levriero. 

 

   

 

Tutto iniziò con lui alla fine del 2011. Chiesi ad una associazione il modulo di affido “solo per vedere cosa chiedono e per vedere se sarei idoneo”. Il passo è fatto. 

Su facebook viene postata questa foto con la didascalia “Tutti a chiedere il cane di quel colore, con quella macchia lì…e lui nessuno lo vuole”. Risposi “Io, tigratino”. Si chiamava Fido. Per una serie di vicissitudini Fido non divento mai fisicamente mio ma per me fu il mio primo levriero. Si dice non ci sia mai un male che non sia al contempo anche un bene… Fido non venne mai da me ma lasciò il posto a quello che era il cane destinato a me, Ligero J. 

 

E guardando bene le foto, non è nemmeno così difficile intuire come una parte di Fido viva in Ligero.